L’attività di vendita di prodotti
editoriali non è mai stata spumeggiante. Quando eravamo un settore che andava a
gonfie vele manifestavamo già difficoltà insite nel nostro DNA.
Mai stati innovatori o lungimiranti.
Sempre fermi e concentrati sul quotidiano. Attenti, sicuramente grandi
lavoratori e soprattutto con i nervi di acciaio.
Da diversi anni siamo in caduta
libera. I nostri problemi non sono nati da poco tempo. Già negli anni 2000 l’editoria
era in profonda crisi. Per sostenere il calo di vendite ha cavalcato diffusione
e pubblicità e quando questa è andata giù…si è portata dietro tutto.
Mi piacerebbe pensare che la
colpa sia degli abbonamenti, ma basta guardare i dati, vorrei pensare che sia
colpa delle associazioni o dei distributori ma…c’è molto di più.
Il 2015 si è chiuso con meno di
540 edicole nel Comune di Milano. Tra questi ovviamente anche negozi ed edicole
di metropolitana, circa 65. Milano perde tutti gli anni, 35/40 edicole e nulla sta
accadendo, sul versante editoriale, che possa invertire la tendenza.
E’ anche vero che non stanno
chiudendo solo le edicole. Il quadro economico è duro per tutti. Così come è vero
che non si deve pensare che un attività chiuda esclusivamente per colpa del
mercato. Molti possono avere problemi di redditività ma c’è anche chi va in
pensione, chi ha trovato lidi migliori o semplicemente chiude perché non ha
capito nemmeno che lavoro sta facendo. L’ultimo gruppo è il più preoccupante.
Coloro che si improvvisano e che pensano sia un lavoro semplice e senza rischi…pazzi!
Fatte comunque le dovute premesse
le edicole chiudono. Idee ne stanno emergendo molte. Purtroppo non in ambito
editoriale ma noi dobbiamo pensare alle nostre imprese non a quelle degli
editori.
Le normative Regionali sono
cambiate. Tra pochi mesi dovrete essere pronti per poter offrire ai vostri
clienti anche altri prodotti. Gli edicolanti che si sono già attrezzati prima
di quest’estate non hanno avuto nulla di cui lamentarsi e hanno semplicemente
scoperto nuove linee commerciali che presentano meno rischi, meno lavoro, meno
tensione grande redditività.
Vanno bene tutte le idee purché
non sia l’immobilismo che ci sta uccidendo, tanto più che rivendite che stanno
aperte tutti i giorni 12/14 ore al giorno DEVONO guadagnare e non si può dare
sempre la colpa ad altri.
Tutti stiamo facendo uno sforzo
per cambiare. SNAG Milano sta sviluppando attività, idee e servizi di
consulenza che mai avremmo pensato di fare anche soli 2/3 anni fa e allo stesso
modo la rete commerciale deve muoversi in un’ ottica diversa perché il nostro
prodotto principale non è più attraente per il consumatore.
Affrontiamo il 2016 in maniera
diversa perché è vero che in molti hanno chiuso ma è anche vero che in diversi
stanno credendo nelle nostre attività e stanno anche crescendo!!!
Nessun commento:
Posta un commento