Più
volte abbiamo dichiarato che il nostro è un lavoro “vecchio con regole
vecchie”. Tutto vero, c’è però una motivazione di fondo. Forse alcuni di noi si
sono dimenticati delle origini delle nostre attività e del perché il nostro
impianto normativo si rifaccia ad una legge
del 1948, che tutt’ora viene richiamata dalla riforma all’ editoria al varo da
parte del Governo.
Non
dobbiamo dimenticarci che si stava vivendo un periodo storico dove tali
principi etici erano alla base di una ricostruzione e dove quella libertà di
espressione e di stampa per tanti anni repressa, poteva far rinascere principi
democratici alla base di una società moderna.
Nessuno deve avere il diritto di offuscare
e limitare l’accesso alla vendita di un prodotto editoriale. Ogni editore
deve avere il diritto di raggiungere il cittadino e il lettore. Il cittadino ha
il diritto di incontrare e condividere un’idea e una posizione politica.
“L’edicola italiana” ha avuto una parte
fondamentale in tutto questo. Le
nostre normative di settore tutt’ora gravitano intorno a questi principi. I
vincoli e i limiti imprenditoriali del nostro settore sono il prezzo che la
nostra categoria deve pagare per mantenere la libertà di stampa e che ci ha
resi, nel passato, protagonisti di un processo democratico.
Purtroppo questo aspetto è stato dimenticato
dal mondo della politica, dai nostri
clienti e forse anche da noi stessi ma gli obblighi legislativi che noi tuttora
abbiamo, anche se ammorbiditi negli ultimi anni, nascono e sono stati mantenuti
proprio per sostenere la libertà di stampa e di espressione.
Abbiamo
sentito quindi la necessità di riproporre questo tema rivolgendoci ai
cittadini, ai lettori ma anche a noi stessi, per ricordare il valore sociale e
democratico delle nostre attività partecipando
come ospiti ad un evento alla Festa dell’Unità di Milano che si terrà fino al
10 settembre.
All’interno del contesto creato
dall’ Edicola2.zero verranno presentate
le prime pagine originali della stampa clandestina nata, diffusa e venduta in
Italia nel periodo dell’occupazione nazista.
I
giornali presentati si collegano proprio alla difficile esperienza della
clandestinità di quegli anni. Questi fogli, stampati nelle piccole e segrete
tipografie passarono di mano in mano, nelle fabbriche, nelle scuole, negli
uffici e anche nelle edicole… ovviamente clandestinamente. Fogli che
rappresentavano uno stimolo concreto, anticipando quegli impegni civili e
sociali che attendevano l’Italia dopo la “liberazione”.
Edicola 2.zero e il suo stand all’interno dellaFesta dell’Unità, ha ospitato questo
momento di riflessione al fine di ricordare agli italiani il grande valore
sociale di una rete dedicata alla vendita della stampa e che ancora, nonostante
il mercato editoriale sia così profondamente mutato, rinnova ogni giorno quei
principi alla base della diffusione di un libero pensiero, del dialogo e del
confronto.
Siete
invitati a incontrare l’Edicola 2.zero a Milano
allo SCALO DI PORTA ROMANA Piazzale
Lodi, MM3 Lodi TIBB.
A questo link le prime pagine
A questo link le prime pagine
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