Non cambia nulla! |
Questo
nuovo programma, nato dalle ceneri del collasso politico di F.I.E.G. che si è
dimostrata incapace di gestire o di poter ambire ad un ruolo veramente importate
e strategico, presenta aspetti innovativi da un certo punto di vista
accentrando però le note distorsioni distributive e quella sorta di distacco
che c'è tra noi ed il mondo editoriale, imprenditoriale e direi anche del
diritto.
Senza entrare nel merito del programma, delle sue
funzioni, della sua interfaccia e delle sue performance in generale, aspetti
ora non di primo piano, bisogna purtroppo fare un' importante considerazione. Il
programma è del distributore, è da lui pagato ed implementato secondo le proprie
necessità ed esigenze imprenditoriali. Non è condiviso con nessuno se non per
quanto concerne le normali logiche dettate da necessità politiche o di cortesia
che in diverse aree distributive ancora, per fortuna, sono presenti. Detto
questo è facile capire che, considerando che non ci sono molte scelte per il
rivenditore che vuole informatizzarsi e non essendoci quindi particolari, né
necessarie, leve di marketing che il distributore dovrà utilizzare per posizionare
il prodotto, se non il fatto che esiste un'unica interfaccia connessa con il
distributore sul mercato, il programma si farà strada. Coprirà le esigenze del
distributore piuttosto che quelle del rivenditore. Chi spenderebbe soldi per
aiutare la rete commerciale se non l'ha fatto in tutto questo tempo?
Non ci sono strumenti per osteggiare il processo
se non c'è un'alternativa (collegata con il distributore...) che lo consenta.
Viene quindi voglia di fare gli auguri ai promotori del programma, certamente
si scordino però di avere sostegno nel promuovere un prodotto che ancora non ha
caratteristiche tali da ritenersi funzionali al sistema. Se un giorno lo sarà
saremo i primi a tornare indietro ma oggi è il programma del Distributore e
basta.
Penso che nessuno possa negarci una certa
freddezza in tema di informatizzazione dopo più di dieci anni di “matrimonio”
con Inforiv. Nessuno dovrà sorprendersi se dopo il recente divorzio uno si
sente meno entusiasta e dubbioso su qualunque tipo di progetto informatico,
anche quelli che verranno...
Molte volte ci siamo chiesti perché inforiv non sia
riuscito mai a decollare sul serio. Alcuni dicono il prezzo, altri che non era
abbastanza efficiente ecc...Risposte ancora oggi non ne avrei ma alcune certezze
penso di poterle esprimere. F.I.E.G. non è mai riuscita ad imporlo al distributore
e un motivo ci sarà. La comunicazione tra pdv ed editore non c'è mai stata, ed
un motivo ci sarà. Non ha portato “trasparenza” in rete, in quanto prezzi di
cessione, conti deposito ecc..hanno continuato a variare anche su piazze
informatizzate, ed un motivo ci sarà. La comunicazione, in nome della
trasparenza tra inforiv-pdv e sito webinforiv, non c'è mai stata ed un motivo
ci sarà. Adeguata diffusione al fine di abbattere i resi e massimizzare le
vendite, una grandissima balla, e un motivo ci sarà. Tutti questi aspetti
dovrebbero rappresentare una doverosa ambizione per qualsiasi editore.
Dovrebbero essere la base per conoscere l'assorbimento del proprio prodotto sul
territorio, invece...nulla. Quale sarà il motivo? Perché o sono tutti degli
stupidi, e non è possibile, o quanto abbiamo voluto immaginare in tutti questi
anni non è negli interessi delle strutture editoriali e dei distributori
nazionali. Sembra quasi che la ricerca della “pulizia” del comparto editoriale,
dal lato vendita e diffusionale , sia più costoso o compromettente dei possibili
risultati ottenuti. La trasparenza non è per il mondo editoriale. E' quasi
facile crederlo perché, parliamoci chiaro, qua non ambia nulla da decenni.
Torniamo alla nostra riunione del 28 febbraio. Tra
poche settimane verrà rilasciato questo nuovo programma. Inizialmente gratuito,
per alcuni mesi, poi avrà un costo contenuto e sicuramente sensibilmente inferiore
ad Inforiv ( costi di Milano e Prov...). Andrà di pari passo con Inforiv per un
periodo di tempo non definito ma non è previsto, a breve, alcuna cessazione del
programma. Si potranno prevedere dei costi diversi a seconda che il programma
venga usato in tutte le sue funzioni o meno. E' evidente che l'attività
richiesta per poter godere di questo abbattimento del costo sarà l'utilizzo
della funzione “vendite”.
I vantaggi sarebbero quelli concessi anche dal
fato che una piattaforma web consente opportunità diverse. C'è anche da notare
che non avendo nulla in locale saranno necessarie le dovute cautele al fine di
poter conservare i dati.
Questo è un degli aspetti più importanti emersi,
ovvero la possibilità di poter esportare i dati in modo da poter fare i giusti
controlli e poter utilizzare altri sofware, in nome della trasparenza. Tutto il
resto....è di secondo piano.
Diciamolo serenamente. Un distributore non paga un
programma per aiutarmi a controllare sia lui come l'editore. Diversamente le
organizzazioni sindacali hanno interessi
che vanno contro corrente. Pulizia in edicola, sconti corretti,
sovrasconti precisi, diffusione armonizzate, abbattimento dei resi, richieste
di rifornimento evase, rese scontate ecc...
Poter esportare i dati consente al distributore di
dimostrare che non ha nulla da nascondere alla rete commerciale. Ci saranno
poi programmi che consentiranno una
gestione diversa della quotidiana attività "interrogando" i dati esportati.
Altro aspetto di grande importanza è il fatto che
il programma I2.zero di Milano sarà diverso dagli altri. Cosa vuol dire?
Iniziamo a fare una precisazione, diverso non vuol dire migliore, vuol dire
diverso. Il fatto è che sono state richieste determinate funzioni specifiche.
Ci saranno quindi diversi I2.zero sul territorio. Queste varianti non è detto
sapere quanto verranno rese pubbliche.
Nella medesima riunione abbiamo fatto anche
presente che attualmente le edicole attivate da Macri s.p.a. già presentano i
soliti problemi legati al primitivo sistema che viene utilizzato per gestire i
prodotti in entrata ed in uscita dal distributore. Proprio durante la riunione,
essendoci connessi ad un edicola reale che lavora con I2.zero con il mio
smartphone ( vantaggi di una piattaforma web...) abbiamo subito notato che gli
endemici problemi del settore risultano tutt'ora immutati (vedi immagine).
Concludendo, considerato che sembra che il futuro
programma F.I.E.G. più che focalizzarsi sui problemi della rete commerciale e
degli editori pensa più a servizi che oramai vengono offerti in qualsiasi
attività commerciale, non possiamo che aspettare, con molto rammarico, che il
sistema venga scosso per rimescolare le carte, diversamente le aspettative di
risoluzione dei problemi strutturali del nostro settore vedranno un ulteriore
“mortale” procrastinarsi.
A.R.
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