02 marzo 2014

I2.zero sbarca a Milano

Non cambia nulla!
Un' interessante riunione si è tenuta il 28 febbraio in merito ad un  progetto informatico che sta prendendo piede in diverse città italiane.
 Questo nuovo programma, nato dalle ceneri del collasso politico di F.I.E.G. che si è dimostrata incapace di gestire o di poter ambire ad un ruolo veramente importate e strategico, presenta aspetti innovativi da un certo punto di vista accentrando però le note distorsioni distributive e quella sorta di distacco che c'è tra noi ed il mondo editoriale, imprenditoriale e direi anche del diritto. 


Senza entrare nel merito del programma, delle sue funzioni, della sua interfaccia e delle sue performance in generale, aspetti ora non di primo piano, bisogna purtroppo fare un' importante considerazione. Il programma è del distributore, è da lui pagato ed implementato secondo le proprie necessità ed esigenze imprenditoriali. Non è condiviso con nessuno se non per quanto concerne le normali logiche dettate da necessità politiche o di cortesia che in diverse aree distributive ancora, per fortuna, sono presenti. Detto questo è facile capire che, considerando che non ci sono molte scelte per il rivenditore che vuole informatizzarsi e non essendoci quindi particolari, né necessarie, leve di marketing che il distributore dovrà utilizzare per posizionare il prodotto, se non il fatto che esiste un'unica interfaccia connessa con il distributore sul mercato, il programma si farà strada. Coprirà le esigenze del distributore piuttosto che quelle del rivenditore. Chi spenderebbe soldi per aiutare la rete commerciale se non l'ha fatto in tutto questo tempo?

Non ci sono strumenti per osteggiare il processo se non c'è un'alternativa (collegata con il distributore...) che lo consenta. Viene quindi voglia di fare gli auguri ai promotori del programma, certamente si scordino però di avere sostegno nel promuovere un prodotto che ancora non ha caratteristiche tali da ritenersi funzionali al sistema. Se un giorno lo sarà saremo i primi a tornare indietro ma oggi è il programma del Distributore e basta.

Penso che nessuno possa negarci una certa freddezza in tema di informatizzazione dopo più di dieci anni di “matrimonio” con Inforiv. Nessuno dovrà sorprendersi se dopo il recente divorzio uno si sente meno entusiasta e dubbioso su qualunque tipo di progetto informatico, anche quelli che verranno...

Molte volte ci siamo chiesti perché inforiv non sia riuscito mai a decollare sul serio. Alcuni dicono il prezzo, altri che non era abbastanza efficiente ecc...Risposte ancora oggi non ne avrei ma alcune certezze penso di poterle esprimere. F.I.E.G. non è mai riuscita ad imporlo al distributore e un motivo ci sarà. La comunicazione tra pdv ed editore non c'è mai stata, ed un motivo ci sarà. Non ha portato “trasparenza” in rete, in quanto prezzi di cessione, conti deposito ecc..hanno continuato a variare anche su piazze informatizzate, ed un motivo ci sarà. La comunicazione, in nome della trasparenza tra inforiv-pdv e sito webinforiv, non c'è mai stata ed un motivo ci sarà. Adeguata diffusione al fine di abbattere i resi e massimizzare le vendite, una grandissima balla, e un motivo ci sarà. Tutti questi aspetti dovrebbero rappresentare una doverosa ambizione per qualsiasi editore. Dovrebbero essere la base per conoscere l'assorbimento del proprio prodotto sul territorio, invece...nulla. Quale sarà il motivo? Perché o sono tutti degli stupidi, e non è possibile, o quanto abbiamo voluto immaginare in tutti questi anni non è negli interessi delle strutture editoriali e dei distributori nazionali. Sembra quasi che la ricerca della “pulizia” del comparto editoriale, dal lato vendita e diffusionale , sia più costoso o compromettente dei possibili risultati ottenuti. La trasparenza non è per il mondo editoriale. E' quasi facile crederlo perché, parliamoci chiaro, qua non ambia nulla da decenni.

Torniamo alla nostra riunione del 28 febbraio. Tra poche settimane verrà rilasciato questo nuovo programma. Inizialmente gratuito, per alcuni mesi, poi avrà un costo contenuto e sicuramente sensibilmente inferiore ad Inforiv ( costi di Milano e Prov...). Andrà di pari passo con Inforiv per un periodo di tempo non definito ma non è previsto, a breve, alcuna cessazione del programma. Si potranno prevedere dei costi diversi a seconda che il programma venga usato in tutte le sue funzioni o meno. E' evidente che l'attività richiesta per poter godere di questo abbattimento del costo sarà l'utilizzo della funzione “vendite”.
I vantaggi sarebbero quelli concessi anche dal fato che una piattaforma web consente opportunità diverse. C'è anche da notare che non avendo nulla in locale saranno necessarie le dovute cautele al fine di poter conservare i dati.

Questo è un degli aspetti più importanti emersi, ovvero la possibilità di poter esportare i dati in modo da poter fare i giusti controlli e poter utilizzare altri sofware, in nome della trasparenza. Tutto il resto....è di secondo piano.

Diciamolo serenamente. Un distributore non paga un programma per aiutarmi a controllare sia lui come l'editore. Diversamente le organizzazioni sindacali hanno interessi  che vanno contro corrente. Pulizia in edicola, sconti corretti, sovrasconti precisi, diffusione armonizzate, abbattimento dei resi, richieste di rifornimento evase, rese scontate ecc...
Poter esportare i dati consente al distributore di dimostrare che non ha nulla da nascondere  alla rete commerciale. Ci saranno poi programmi che consentiranno una gestione diversa della quotidiana attività "interrogando" i dati esportati.

Altro aspetto di grande importanza è il fatto che il programma I2.zero di Milano sarà diverso dagli altri. Cosa vuol dire? Iniziamo a fare una precisazione, diverso non vuol dire migliore, vuol dire diverso. Il fatto è che sono state richieste determinate funzioni specifiche. Ci saranno quindi diversi I2.zero sul territorio. Queste varianti non è detto sapere quanto verranno rese pubbliche.

Nella medesima riunione abbiamo fatto anche presente che attualmente le edicole attivate da Macri s.p.a. già presentano i soliti problemi legati al primitivo sistema che viene utilizzato per gestire i prodotti in entrata ed in uscita dal distributore. Proprio durante la riunione, essendoci connessi ad un edicola reale che lavora con I2.zero con il mio smartphone ( vantaggi di una piattaforma web...) abbiamo subito notato che gli endemici problemi del settore risultano tutt'ora immutati (vedi immagine).

Concludendo, considerato che sembra che il futuro programma F.I.E.G. più che focalizzarsi sui problemi della rete commerciale e degli editori pensa più a servizi che oramai vengono offerti in qualsiasi attività commerciale, non possiamo che aspettare, con molto rammarico, che il sistema venga scosso per rimescolare le carte, diversamente le aspettative di risoluzione dei problemi strutturali del nostro settore vedranno un ulteriore “mortale” procrastinarsi.



A.R.

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