Ok il mondo cambia, l’utente, il
lettore, gli strumenti per fare informazione stanno percorrendo una strada che
è difficile da seguire e comprendere. Troppi guru e pochi professionisti.
Un solco netto e profondo divide un vecchio
modello dal nuovo. Purtroppo “il nuovo”, è ancora difficile da comprendere, imbrigliare
e rendere produttivo. Nascono così isteriche quanto improduttive logiche di
promozione di un canale considerato “migliore”, buttando secchiate di fango a
chi ha mantenuto e sostenuto libertà di stampa e l’informazione, oltreché i
bilanci degli editori per 100 anni.
Che senso può avere spostare un
lettore che paga un prodotto acquistandolo in edicola quotidianamente,
assolutamente fidelizzato, verso il web dove può leggere gratuitamente? Ci si
rivolge al giusto target? Uno potrebbe dire:” Alessandro non hai capito. Quando
è nel mio ambiente web lo seguo, lo profilo, lo dirotto su servizi a pagamento
ecc….e un giorno ci sarà da noi anche il paywall”. Nella realtà impoverisci
ancora una rete produttiva, la privi di punti contatto, escludendo acquisto d’impulso
e quei rapporti sociali che diventano anche produttivi e monetizzabili. Non dimentichiamo
poi che negli ultimi 20 anni gli editori, attraverso la carta hanno abituato il
lettore a sfogliare/leggere montagne di carta gratuitamente e in mille modi per
poter drogare diffusioni in favore della pubblicità e dei sovvenzionamenti
statali. Pensano di fare lo stesso con il web?
Trasmetto quanto inviato dal
Presidente Snag Confcommercio Armando Abbiati al direttore del “Corrierone” Ferruccio
De Bortoli.
Concludo! Che schifo”
A.R.
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