La
tendenza è preoccupante, e non si può far finta di non vederla.
Aree cittadine
una volta occupate da edicole esclusive stanno lasciando il campo a nuove realtà
commerciali.
Il bar o il tabaccaio sta fagocitando licenze, realizzando nuovi soggetti commerciali molto distanti dalla classica edicola.
L’edicolante
“puro", ed intendo il non esclusivo così come definito dalla legge, rigido di fronte all'eventualità di una sua evoluzione e ancorato ad un mercato che si sta sempre più riducendo, lascia spazio a punti vendita
che tratteranno quotidiani e periodici alla stessa stregua di bibite o
caramelle.
E’
possibile lasciare che il non esclusivo assorba il mio punto vendita o forse è
meglio che io assimili le caratteristiche del non esclusivo diventando “io” una
nuova realtà commerciale?
Questa sarà la sfida, ed è già partita.
Questa sarà la sfida, ed è già partita.
1 commento:
Credo che il passaggio a prodotti alternativi sia più per non soccombere che per volontà personale. Verò è che siamo una delle poche realtà che sono ancorate a stereotipi che non hanno più senso di esistere. Mi meraviglio però che non siamo in grado di sfruttare per bene il fattore Numero, cosa che per tutte le categorie è un punto di forza tranne che per la ns. Faccio un'esempio, i Tabaccai sono riusciti giocando sul numero di negozi a far attivare il servizio di pagamento di MAV e RAV elettronici, il bar qui a 100 metri si sta portando via i vecchietti che andando li a pagare questi servizi si prendono i gratta e vinci da loro. Siamo tanti ma, per molte cose sembriamo davvere 2 gatti. Buon lavoro a tutti
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