04 novembre 2018

ELLE diventa settimanale


Un’ importante scossone per il mondo della carta stampata si sta vivendo in questi giorni nelle nostre edicole.

Il colosso americano Hearst trasforma la sua testata di punta “ELLE” damensile a settimanale.

 La testata si fonderà con un altro storico marchio, “GIOIA” , che sparirà dai banchi di vendita e la super redazione che si verrà a creare lavorerà su questo nuovo progetto. Considerando che le testate concorrenti  di riferimento, sono “GRAZIA” e “VANITY FAIR”, entrambe messe male , soprattutto quest’ultima che da diversi anni regala o super sconta il proprio prodotto pur di essere presa in mano da qualcuno, sarà uno scontro interessante ma…veniamo a noi!

Esce quindi il progettone in edicola con offerta lancio ad 1 euro. Fino qua uno potrebbe pensare che essendo un settimanale e con un prezzo di copertina  a regime a 2 euro, per 4 settimane, magari se funziona potrebbe avere anche un senso economico.


Ecco però che all’interno della rivista c’è una bella cartolina con il 70% di sconto agli abbonati quindi…più si vende più si rischia di perdere, più si diffonde meno si incassa.

Nulla di nuovo sotto il sole si potrebbe dire ma è proprio questo il problema, Non accade mai nulla di nuovo e questo metodo predatorio di sottrarre clientela è rimasto costante negli anni.
Conviene proporre il prodotto? Da decenni ci raccontano che il cliente che si reca in edicola non è lo stesso che poi sottoscrive abbonamenti quindi…perché metterlo?
Più facile pensare che non abbiano strumenti e nemmeno fantasia per ingaggiare il cliente perché utilizzano l’unico sistema sul mercato che funziona , cioè la rete commerciale. Questa attività dì ingaggio ha però un valore molto alto e non è l’aggio  che ci viene normalmente riconosciuto. L’acquisizione del cliente ha un costo.
Pensare che HEARST ricevendo rese massive perché gli edicolanti si ribellano, risolva il problema sarebbe troppo semplice. Senza cultura del lavoro altrui e senza la consapevolezza del valore di una rete commerciale solida e produttiva  come la nostra, non si può vedere un futuro sereno ed in crescita.
Un’operazione creata per aumentare diffusione e raccolta pubblicitaria non può creare riscontri economici di valore per noi.
Può aiutarci però a continuare a pensare ad un nuovo modello commerciale verso cui tutti dobbiamo andare e verso cui tende anche il consumatore. Basiamoci più su  logiche di aumentare il traffico di potenziali clienti presso le nostre edicole piuttosto che vendere un prodotto editoriale che non ha più nulla da offrire al “mondo edicola”.

Nessun commento: