26 febbraio 2012

Liberalizzazione delle edicole?Si scherzava...

Il Prof. Mario Monti contro il quarto potere si è dimostrato proprio uno scolaretto. Le mannaiate che è riuscito a dare da ogni parte nessun effetto hanno sortito nel nostro mondo. L'editoria non è libera e le edicole ne sono schiave!


Siamo oramai il risultato del più grande e granitico monopolio d’Italia e l’unica volta nella storia dal dopo guerra ad oggi che finalmente una ventata liberalizzatrice era riuscita a smuovere il puzzo che stagnava nell’editoria ecco che una nuova forza assolutamente trasversale e conservatrice ( Simona Vicari - Pdl e Filippo Bubbico - Pd),  ha messo le cose esattamente come erano prima in difesa della lobby della distribuzione, ovvero i cani da guardia dell'editoria italiana.
Quando si parla di editoria,chissà perché la pensano  destra che a sinistra nella stessa maniera.
La possibilità di poter creare concorrenza e libertà imprenditoriale per le rivendite esclusive sembra oramai agli sgoccioli.

Nuovamente, l’unico settore italiano che chiede di essere liberalizzato perché quotidianamente vessato ed oramai improduttivo, riamane inascoltato e vittima di un sistema contorto e parassitario come quello distributivo ed editoriale. Fanno troppo comodi i nostri soldi con cui finanziamo l’editoria italiana e il mondo nascosto e parallelo che gli da vita. Troppo comodo riuscire attraverso una categoria passiva in ogni nodo strutturale, drogare i dati di diffusione, di vendita, di reso. Riuscire a mascherare ciò che esce dagli stampatori e ciò che torna in macero…per legge, e solo per nascondere un settore che sta in piedi solo con i nostri soldi freschi o con quelli dello Stato. Noi che oramai siamo l’unica parte pulita e solvente dell’editori italiana.
Pronti quindi a mettere in atto forme di protesta

OO.SS contro la modifica dell'art 39



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Dove sono i nostri lobbisti alle Camere? Li hanno mandati tutti, noi lo abbiamo fatto?

I taxisti e i farmacisti grazie a loro si salvano ancora, i benzinai, anche piccoli, ottengono i tabacchi e a noi come sempre due dita negli occhi.

Paolo Locatelli

Edicolante della Provincia di Milano

Anonimo ha detto...

Va bene che l’ 80% degli edicolanti(vivono nel paese dei balocchi)il restante 20% non è a conoscenza dei cambiamenti in atto ma, in questo link non si discute affatto delle castronerie che alcuni deputati del PDL continuano a dichiarare a scapito delle edicole. Dalla Senatrice Vicari e per ultimo l’On. Mazzucca. Nel editoriale su il Giorno del 4 marzo 2012 sostiene per migliorare la vendita dei giornali le edicole:
1)dovrebbero diventare piccoli imprenditori nel loro quartiere
2)Le aperture serali per vendere le " prime edizioni " < per vendere cosa?........i giornali del suo padrone!
3) Bisogna essere più elastici con gli orari d'apertura. < le 22 ore x 6 giorni + sette ore nelle domeniche e festivi non bastano?>
4) Tutti i coloro che amano i giornali debbono darsi una mossa < di certo non sono le edicole che devono darsi da fare ma, editori pseudo editori,DN,DL. Forse mi sbaglio
Domenico C.

Anonimo ha detto...

< le 22 ore x 6 giorni + sette ore nelle domeniche e festivi non bastano?>
Errore non 22 ma 12 ore.
D.C