04 ottobre 2013

Lettera aperta agli editori

Armando Abbiati, Presidente Nazionale S.N.A.G. Confcommercio ribadisce la necessità di un dialogo tra edicolanti ed editori prima che sia troppo tardi. 

Una lettera aperta, pubblicata su Italia Oggi del 4 ottobre, fitta di concetti e anche accuse, elencando le gravi carenze distributive, con l’intento di dare una scossa ad un settore oramai…imbalsamato.
90 distributori locali, con il monopolio assoluto, incontrastato.

 Inattaccabili al pari di “Signori  feudali”, come li definisce il Presidente Abbiati, agiscono sul territorio nazionale decidendo e determinando in maniera autoritaria la salute della rete commerciale e  la vendita del prodotto editoriale sul territorio.

Una carenza, quella della distribuzione del prodotto editoriale, talmente radicata da consentirgli di intontire qualsiasi interlocutore, senza dare la possibilità ad alcuno di conoscere realmente il vero stato dell’editoria reale sul territorio.

Il distributore non quindi come un mandatario alla vendita di un prodotto per conto dell’editore, ma un soggetto dalla presenza così forte da poter sfuggire ad un ragionevole controllo da parte di chi crea il prodotto, l’editore, e soprattutto da chi lo “monetizza, l’edicolante.
Coloro che dovrebbero esser quindi gli agenti per conto degli Editori, vogliono prevalere sul territorio, diventando giudici delle attività di cui dovrebbero essere solo meri fornitori. Lo spedizioniere si erge ad imprenditore editoriale…

Come riportato nella lettera aperta tutti ci chiediamo se gli editori conoscano o meno quanto accade sul territorio o se stiano semplicemente guardando dall’ altra parte. In questo secondo caso sarebbe interessante capire se questo immobilismo è dettato da impotenza o da una carenza strategica.

Le edicole possono fare molto di più e vendere molto di più, ma è importante che i soggetti interessati alla vendita e non quelli che pretendono o minacciano costi per il trasporto, parlino la stessa lingua prima che sia troppo tardi.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Buon giorno a tutti, io non posso crederre che un'editore, che dovrebbe avere nel suo DNA la distribuzione della sua testata sappia esattamente cosa succede. Perchè se cosi non fosse è inutile lottare conviene convertire la propria edicola in qualcosa di diverso.
Con la scusa di ottimizzare le rese si sta tenendo per i maroni noi edicolanti, il sistema informatico (santa grazia che c'è) in realtà sembra studiato da un bambino delle elementari non ha una logica che possa avere quel significato. Illogico in tutte o quasi le sue operazioni.
Trattamenti tra edicole di serie A e di serie C, la B non credo nemmeno che esista. Tornando all'ottimizzazione delle edicole, con questo sistema si stanno perdendo montagne di vendite io, ma credo tutti i colleghi, mi ritrovo con pagine e pagine di materiale ordinato e mai ricevuto, dato per esaurito anche quando effettuo le richieste la sera stessa che ricevo la bolla del giorno dopo. Il tasto richiedi e/o sollecità sono li praticamente per bellezza.
Giusto per chiudere, questi signori monomandatari che ci tengono per le palle, non rispondono nemmeno alle mail, questo fa capire quanto si sentano forti nella loro posizione, certi che nessuno può portargli via il sottoscritto perchè a differenza di altri settori qua si viola la legge senza nessuno che li tiri su di peso, i monomandatari, in questo settore sono come una chiazza di petrolio nell'oceano, uccide tutto quello che gli sta sotto.
Artisi Frau Roberto

snagservizi@gmail.com ha detto...

WoW! La distribuzione come una chiazza di petrolio...
Condivido la tua analisi purtroppo anche per quanto riguarda il sistema informatico e son sicuro che sarà così anche per i nuovi software. Gli interessi della distribuzione non sono quelli di editori ed edicolanti.Ottimizzare la fornitura non è per loro redditizio. L'avrebbero altrimenti fatto. Quello che si racconta in mezzo è solo politica e demagogia, anche se in molti ci hanno lavorato per anni sull'informatizzazione perchè si potrebbe fare molto ma molto di più. Solo una cosa non condivido. Sostenere che sappiano dividere l'edicola A da B ecc...ovvero presumere che sappiano fare una distribuzione mirata, li sta sopravalutando....semplicemente buttano fuori con la pala le testate in base al fatturato dell'edicola nulla di più. Ciao

Unknown ha detto...

Perfetta analisi, tu lo chiami fatturato io... serie A e serie B, alla fine il concetto non cambia. Solo che questo modo di servire le edicole fa si che una di serie B resti di serie B. Perchè se per le edicole di SA conta relativaemnte il reso, per quelle di SB è oro colato. Un sorrisi reso equivale a 3 copie in meno nella foritura sucessiva, fa nulla se lo hai reso perchè ti hanno mandato il secondo rifornimento il venerdi o sabato mattina, per loro hai ricevuto 15 sorrisi e ne hai reso 1. Assurdo