20 marzo 2014

Ferie libere anche nel 2014

Era da diverso tempo che SNAG Milano non partecipava più alle cosiddette “commissioni ferie”. Dobbiamo confessare, anche con un certo stupore che, nonostante la rigida posizione presa contro FIEG non è mai emerso alcun problema.

 Gli edicolanti hanno fatto le loro ferie o chiusure durante l’anno, tranquillamente. Le agenzie non hanno avuto problemi diversi da quelli usuali e gli edicolanti sono stati felici di non dover sottostare ad imposizioni e logiche  oramai sorpassate o produrre scuse non sostenibili.


La nostra partecipazione alla commissione è nata dal fatto che un’area distributiva non ancora coinvolta dalla protesta, con il 2014 è stata ufficialmente cooptata ( Agenzie Riunite – area della Provincia di Milano), pertanto si voleva dichiarare la nostra posizione in commissione così come fatto in altre occasioni.

Sono piombato così in un ambiente quasi surreale. Degli 8 distributori coinvolti hanno partecipato solo tre e non erano gli Amministratori, come una volta, ma i “diffusori”. Un tempo era anche il momento in cui scambiare opinioni, idee, proposte. Delle sigle sindacali chiamate hanno partecipate solo due. Una delle quali ha già disdetto da lungo tempo l’accordo, pertanto non aveva alcun motivo di partecipare, e noi che eravamo in veste chiaramente critica.

Ambiente surreale perché è emersa la pochezza di una commissione una volta importante e non più motivata da alcuna necessità di carattere operativo e professionale ma solo perché deve tentare di aiutare, almeno un pò i distributori locali.

Esilarante è stato assistere alla richiesta del coordinatore rivolta al responsabile  CISl di Milano di raccomandare un allineamento ai turni dei ferie dei propri associati, ma più di tutto è stato sconcertante notare un sostanziale menefreghismo verso il nostro settore.

Preoccupante notare che in sede F.I.E.G. Milano non si parla più di rete di vendita, di pianificazione di…problemi. Ognuno fa il suo senza guardare le prospettive di un' attività ancora forte, presente e laboriosa nonostante un momento storico per l’editoria.  

Direi che  sotto l’aspetto professionale si tratta di un “non luogo” di lavoro , è pur sempre piacevole assistere ad un piccolo momento di esilaranti scenette nel quotidiano grigiore che accompagna la realtà della nostra attività.



A.R.

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