Decisamente
anomalo l’utilizzo della piattaforma I2.zero di “Infosistemi” su Milano attraverso il programma WED.
Sono
diverse le considerazioni da fare sul progetto, primo fra tutti è il fatto che indipendentemente dal programma utilizzato, ovvero
sia che si parli di Infosistemi o di DPE, ogni distributore locale sul
territorio nazionale si potrà personalizzare il prodotto, dargli un nome
cederlo in sub-concessione alla rete di vendita attivando o meno determinati
moduli o, come in questo caso svilupparne di nuovi.
In
secondo luogo è assolutamente esplicita un’ impostazione totalmente diversa
rispetto a ciò che ci si aspetterebbe da
un contratto sull’ informatizzazione.
Nonostante verranno portate delle
migliorie rispetto alla sua stesura iniziale ( come da incontro tenutosi in
M.D.M. in data 3-6), rimangono difficoltà di fondo di grande rilevanza.
Così
come dichiarato nel contratto il dato verrà gestito in maniera profondamente diversa
al passato. Se prima il dato di vendita si ”fermava” al DL e veniva utilizzato
solo ai fini diffusionali ed in maniera anche…poco scientifica, ora il dato
verrà, al fine di far incontrare consumatore finale e prodotto, reso pubblico.
I dati di vendita, forniti in tempo reale ed
elaborati in tempo reale da parte del Distributore locale verranno forniti ad
Editori/Distributori Nazionali per le proprie specifiche competenze oltreché al
consumatore finale.
Il
tutto verrà poi reso pubblico attraverso un apposita piattaforma WEB.
Bisogna
dire che quanto descritto non è l’elaborazione di chissà quale approfondimento
da parte dei professionisti del settore. Non c’è nulla tra le righe è
tutto dichiarato dell’agenzia nel contratto di sub concessione.
Un
progetto pertanto sotto certi aspetti ambizioso, visto con la prospettiva di un
distributore locale che non avrebbe in questo modo la necessità di mirare gli
invii in quanto sposterà il consumatore ( pazzesco!!!) e dell’editore che
finalmente potrà vedere, non si sa per quale prezzo, l’assorbimento del
prodotto sul territorio e relativa diffusione.
La
rete di vendita invece di riuscire a fare impresa con la tecnologia diventa
ancora più passiva. Nessuna edicola riceve tutto il prodotto editoriale. Una
rivendita molto fornita riceve solo una parte di ciò che viene editato e le più
importanti ( in termini di fatturato) o appartenenti a grandi gruppi ricevono
“molto di poco”, proprio perché si possono permettere un approccio diverso con
il settore distributivo ed editoriale. Il cliente quindi si sposterà e non saremo
noi ad attirarlo pertanto la vendita aggiuntiva non ci sarà e non potremo avere
fatturati in più ma ci sposteremo qualche centinaio di euro tra di noi.
Occasione mancata quindi per innovare la filiera, uno
strumento interessante invece per
distributori ed editori nell’ambito dei servizi al consumatore utilizzando il
lavoro del rivenditore. Un progetto che potrebbe rivelarsi interessante se
marginale ad un concetto di informatizzazione che veda la strutturazione del
canale di vendita come prioritario non il contrario
A.R.
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