Un momento particolarmente
intenso per il nostro settore sia sotto gli aspetti legislativi come per quelli
economici.
La crisi dell’editoria in Italia
non vuol dire solo “vendere poco
stampa”, ma è accompagnata da una straordinaria attività di isolamento di tutto
il settore dagli innumerevoli problemi che si sono incancreniti negli ultimi
anni.
“La Poligrafici Editoriale”, oramai a corto di idee e nel vano tentativo di raddoppiare la diffusione, si è
inventata una geniale idea che ha avuto le organizzazioni sindacali più
rappresentative schierarsi compatte contro queste scellerate decisioni. Un botta e risposta con tanto di minacce e sospensioni di rivenditori tipica solo dei settori monopolisti ( vedi TG SNAG).
Attività talmente sfacciata da
aver innescato la volontà da parte di S.N.A.G. Milano a dare inizio al blocco
di ogni attività di compiegamento su Milano e Provincia di inserti a pagamento
come gratuiti ( prossimamente verranno inviati dettagli in merito).
Di profilo ancor più grave è
l’attività legislativa sul nostro settore. Se poco si può fare nei confronti di
attività di marketing mosse dall’isteria piuttosto che da un’idea strutturata
di comunicazione verso il cliente, si deve invece intervenire con decisione su
aspetti che possono nel giro di pochi mesi rivoluzionare l’attività di vendita
del prodotto quotidiano e periodico in Italia.
Vengono portate avanti, come
bozza, idee che potrebbero sbloccare completamente gli obblighi della rete di
vendita nei confronti della tanto decantata “parità di trattamento”. Se si
chiudesse il capitolo relativo alle necessarie autorizzazioni per la vendita di
prodotto editoriale viene da se che la rivendita esclusiva cesserebbe di
esistere così come la non esclusiva. Mercato libero vuol dire vendere quello
che si vuole ovvero…sempre meno giornali, perché oramai il mercato si contrae
sempre di più.
Ragioniamo sull’edicola del 2016!
Perché mantenere parità di trattamento quando al legislatore non interessa?
Oggi dovremmo farci pagare perché continuiamo a sostenere quotidianamente la
parità di trattamento tra testate il cui 90% non ha mercato ma solo costi.
Invece siamo noi che paghiamo e che addirittura ricorriamo ai Prefetti.
Eccoci quindi a organizzare
assieme ai pochi compagni di viaggio un iniziativa che si terrà a Roma il 18marzo per:
- · Richiedere alla FIEG l’apertura delle trattative per il rinnovo dell’ Accordo nazionale
- · Sollecitare il Governo affinché predisponga e approvi una legge sull’editoria ch garantisca gli operatori della rete di vendita
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