25 settembre 2013

Chi ha detto che gli edicolanti non protestano?

Forse in molti non si ricordano ma una silenziosa quanto efficace protesta nei confronti dell’immobilismo editoriale e della vacuità F.I.E.G. è in atto da circa due anni.


Una protesta concreta e rigorosa che prevede sostanzialmente la manifesta volontà di S.N.A.G. e dei suoi associati a non volersi attenere a quanto stabilito dal vigente accordo nazionale, e relative commissioni, nel voler determinare e imporre i turni di ferie e chiusure in generale. Vi ricordo il motivo. La cosiddetta "commissione ferie" è l'unico apparato attivo e funzionante tra quelli previsti dall' accordo.
Anche in questo caso la protesta è stata promossa dal solo S.N.A.G…peccato. Si sono avuti su Milano momenti di  "intenso dibattito" , e il risultato è stato di grande rilevanza oltre ad essere emersi alcuni aspetti importanti.

Primo fra tutti è che gli edicolanti hanno fatto le ferie e fanno le chiusure sia domenicali come anche in occasioni diverse, solo ed unicamente basandosi sulle proprie esigenze e necessità. Senza dover motivare, ma sempre comunicando per tempo ai fini logistici.

Nessuna particolare criticità è emersa se non in sporadici casi. L’attività di vendita del prodotto editoriale così come l'attività distributiva è comunque continuata sia a Milano come in Provincia senza alcun problema.

La protesta è ovviamente piaciuta ai rivenditori. Non hanno dovuto sentire i soliti diktat e non hanno dovuto inventarsi banali scuse, o peggio, per poter chiudere.

Mi chiedo se non si possano inventare forme di protesta simili dove l’edicolante non è costretto a dover subire ritorsioni o a dover gestire problemi, come nel caso di chiusura della propria edicola  per sciopero.

Sostanzialmente si è trattata di una protesta già vinta e riuscita in partenza, così come potrebbero essercene altre…speriamo però di essere in compagnia di altre sigle.

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