Nessuno di noi può realisticamente pensare che il mercato editoriale
potrà mai ritornare al livello degli anni passati. Internet è una realtà alla portata di
tutti. Nel palmo della sua mano il cittadino può avere l’informazione che cerca.
Possiamo anche raccontacela all’ infinito di quanto sia bello sfogliare il
quotidiano, cartaceo, su un comodo tavolo o sulla panchina, oppure comodamente
sulla sdraio in spiaggia ma la realtà è ben diversa.
Ami il fruscio della
carta? Ami lasciarti sedurre da quello strano profumo emanato dalle figurine
appena le apri? Bene, ti capisco tutti noi abbiamo i nostri amori e le nostre
passioni ma “il mercato” dell’informazione è diventato ben altro e sentimenti e
sensazioni sono una cosa, il conto in banca un altro.
Milano, ma penso anche tutte le grandi città in genere, ha avuto un
pesantissimo calo proprio nel 2012 . E’ vero. Le edicole chiudevano anche
prima, così come anche altri esercizi commerciali. La media era di circa cinque
edicole all’anno. Solo il 2007
ha visto un’impennata che si è distinta rispetto al
passato.
Nel 2012 invece le edicole di
Milano hanno vissuto un tracollo numerico storico, anche nei fatturati. 32
edicole cessate definitivamente e circa 30 sospese. Il dato è pesante come un
macigno. E’ vero che bisogna leggere certi numeri con cautela, perché il nostro
è un settore dove molti si avvicinano ritenendo che sia un attività semplice ed
esenti da rischi, quando in realtà è esattamente il contrario. Molte edicole
sono anche quindi chiuse per eccessiva svogliatezza da parte dell’imprenditore.
Alcune di quelle sospese riapriranno, anche gli edicolanti si ammalano o devono
chiudere per vari motivi per poi riprendere ma…ciò non toglie che il 2013 la
città di Milano ha una riduzione dei punti vendita inferiore del 10% rispetto
al 2011.
Colpa degli abbonamenti?NO. Gli editori hanno dati nazionali sugli
abbonamenti ridicoli. Colpa dei non esclusivi?NO, a Milano, esclusa la GDO che
non genera fatturati così importanti rispetto alla rete di vendita, sono un
numero bassissimo e hanno “vita” estremamente breve. Allora cosa sta
succedendo? Tutti gli editori del MONDO stanno tentando di capire la formula
per risollevare una situazione editoriale STORICA e ognuno si inventa la sua
soluzione e dice cosa devono fare…gli altri! Noi, edicolanti, non abbiamo
questo tempo. Tutti gli editori stanno spostando risorse sull’ informazione
on-line…noi edicolanti non guadagniamo sulle versione per i-pad del Corriere
della Sera o di tutti gli altri editori.
La legge ci potrà aiutare, ci auguriamo in tempi brevi, quando ci
libererà dai lacci e lacciuoli che ci legano, ma oggi il nostro “tesoro” sono i
punti contatto quotidiani, la nostra capillarità sul territorio, gli orari di
apertura e il nostro posizionamento.
Realizzare e capire l’attuale situazione è il primo passo per riscoprire
l’imprenditorialità che un settore chiuso e contorto come quello editoriale ha
voluto seppellire. Il primo punto è riscoprirci commercianti, non edicolanti.
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