24 marzo 2013

L'edicola tra vecchio e nuovo

Ogni soggetto che vive di editoria oggi si sta chiedendo cosa ne sarà del proprio futuro. L’Editore, il Distributore Nazionale, il  Distributore Locale ed ovviamente l’Edicolante.


Nessuno è escluso dall’ attuale rivoluzione. Non parliamo più di crisi del settore ma proprio di un periodo che sta portando un vecchio modello per la vendita della stampa, composto da determinate logiche legate a vendita, pubblicità, diffusione ecc… ad un nuovo modello che oggi nessuno ha ancora in mano e che nessuno conosce, anche se in molti predicano quello che, gli altri, dovrebbero fare.

Con il convegno di dicembre abbiamo voluto dare inizio a questo processo di condivisione ed approfondimento di tutte le tematiche inerenti la nostra attività perché tra pochi anni non saremo più quello che siamo oggi.  

Continuiamo a parlare e discutere del problema quotidiano, dalla resa all’orario di consegna, ma non possiamo far finta di non vedere quello che accade attorno a noi.

Qualche esempio? Il gruppo Mondadori ha chiuso il bilancio 2012 e registra una perdita di 167 milioni. I ricavi sono scesi del 6% a 1,416 miliardi. Le entrate pubblicitarie hanno subito un calo del 21,4% rispetto al 2011.  L’anno in corso non promette meglio, se per il 2013 Segrate prevede un margine operativo lordo inferiore rispetto al 2012. 
La chiusura di cinque testate e della riorganizzazione di molte delle residue redazioni della casa editrice che comprenderà l’esubero di più di 70 persone.
Stessa situazione per il GruppoPoligrafici, ovvero i quotidiani “Il Giorno, Resto del Carlino e la Nazione”. L'andamento della pubblicità sui quotidiani a pagamento evidenzia un decremento a valori globali del 16,2%. Per quanto riguarda la diffusione dei quotidiani si accentua il calo con una flessione per il 2012 del 8,7%. La fonte e A.D.S. pertanto già sappiamo che sono dati che tengono mo0lto poco presente il reale assorbimento di un prodotto .  La raccolta pubblicitaria sui quotidiani cartacei registra una contrazione del 17,5%, mentre è stata molto positiva la raccolta pubblicitaria su internet con un incremento del 30% rispetto al precedente esercizio.
Corriere della sera? 800 esuberi di cui 600 in Italia. Come tutti sappiamo e abbiamo visto con i due giorni di sciopero. Riduzione dell’organico di 110 giornalisti su un totale di 355, il taglio di parti rilevanti delle retribuzioni effettive, la possibile vendita di sedi e riduzioni di pagine.
Gruppo Espresso. L’utile netto del gruppo si attesta a 21,8 milioni di euro, in calo del 64% rispetto ai 60,4 milioni conseguiti nel 2011. E il futuro sembra tutt’ altro che roseo.

I distributori nazionali oramai sono 3. M-DIS, PressDi e SODIP. I primi due di diretta emanazione editoriale ovvero Rizzoli e Mondadori. Negli ultimi 5 anni hanno chiuso o sono in profonda crisi altri tre distributori nazionali. I distributori locali rivedono i costi e si restringono o si accorpano per non morire e noi?

Noi non possiamo fare tagli sul personale o ridurre gli investimenti, possiamo riscoprirci commercianti e… piccoli imprenditori usano/sfruttando  quell’ossigeno che, per ancora qualche anno, l’editoria ci darà.

Molto si sta facendo per vedere l’”edicola del futuro”.  Ci si sta muovendo con il Governo, in Regione Lombardia e con l’Amministrazione Comunale di Milano come con le agenzie, ma una "rivoluzione" non si affronta con la logica di cambiare qualche regoletta all'accordo nazionale ma con il coraggio di chi sta facendo migrare un settore commerciale ad un altro.  

L’edicolante invece oggi deve fare la sua parte partecipando alla discussione e aprendosi alle nuove opportunità che si stanno creando.


photo credit: changsterdam via photopin cc

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