Quali canali usa l’editore per raggiungere il suo possibile cliente e proporre un abbonamento? Il suo giornale, nel quale riporta offerte strabilianti, il web solo negli ultimi anni , con risultati discutibili, piccole operazioni attraverso GDO e qualche libreria.
La rete di vendita è il maggior procacciatore per l’editore dell’abbonato. L’edicolante nel vendere si toglierà possibilità di vendita.
L’assurdo assioma che ha sempre sostenuto l’Editore è che:” Il cliente abbonato è differente nella sua natura dal cliente che si reca in edicola, quindi è escluso il drenaggio del cliente dalla rete di vendita”. Vien quindi naturale allora chiedere per quale motivo mettano queste offerte nelle riviste che noi vendiamo. La realtà è che senza di noi dovrebbero ricorrere a costose quanto inutile campagne per raccogliere abbonati
Alcuni mesi fa lo S.N.A.G. ha presentato ricorsi d’urgenza a diversi Giudici scegliendo un Tribunale del Nord Italia (Milano), uno del Centro Italia e uno del Sud Italia. Come è possibile leggere a questo link di Azienda Edicola, l’esito non è stato positivo, il che non vuol dire che non sarà una strada da continuare a percorrere, quella della magistratura ordinaria.
Come è possibile competere con questi sconti? Come può l’edicolante con il suo 19% defiscalizzato competere con più dell’80% di sconto? Cosa può inventarsi il rivenditore per conquistare il cliente abituale sapendo che se questo si abbonasse avrebbe un grande vantaggio economico? Ma…non è che poi il cliente penserà che questi siano gli aggi della rete di vendita?
5 commenti:
buon giorno i signori editori che fino ad ora hanno usufruito delle cosidette sovvenzioni statali e che mi sembra di intuire che questi (erogatori)si stanno affievolendo tra non molto vedremo gli editori in giacca e cravatta innanzitutto svegliarsi alle cinque della mattina e proporre ai semafori i loro abbonamenti oppure di imprecare gli edicolanti di mettere il loro prodotto in bella vista io propongo che per loro ci sono anche i mercati...... buon lavoro
Tutto bene e tutti d'accordo, ma ... sono anni che gli editori propongono abbonamento "strozzaedicola" e se si fosse ricorso alla giustizia ordinaria a quest'ora si sarebbe arrivati a sentenza, ricorrere d'urgenza, come fato da SNAG sembra piu' un voler fare paura (abbaiare, piuttosto che mordere). E' un mio parere e comunque ben venga il pungolo ai fianchi, ma non fermiamoci solo a quello !
Domenico da Torino
"Sentenza" non vuol dire automaticamente che sia positiva. E' vero comunque come dice lei che se si fosse fatta anni fa ora sapremmo comunque se la legge può aiutarci o meno. Sono state scelte tre piazze diverse per avere ipotetici risultati diversi ma le assicuro che non è stato ne semplice ne banale organizzare il tutto, tanto più che, sebbene la copertura legale sia totale, i ricorsi devono essere firmati da un "rivenditore" che si espone quindi in prima persona. Non ci crederà ma per quanto tutti siano arrabbiati con gli editori si tratta di una responsabilità che poi nessuno vuole e cerca... Comunque ci auguriamo tutti che sia stata solo la conclusione di una prima battaglia e che ci sia un seguito a breve. Ad maiora.
Potremmo organizzare una class action.
E' da un po' di tempo che nella mia testa ho un'idea. Se una buona quantità di edicolanti sottoscrivessero degli abbonamenti destinati a se stessi di alcune riviste (Mondadori a mio modo di vedere è quella che sta martellando di più su abbonamenti a una cicca masticata quindi merita di essere martellata!) a scelta il nostro margine si alzerebbe e a lungo andare aumentando il quantitativo di questi abbonamenti si potrebbe anche pensare a degli sconti ai clienti abituali.
Pro: fidelizzazione dei clienti che comunque (vista la scarsa affidabilità degli abbonamenti oggi come oggi) prediligono il canale edicola (questo è un dato di fatto).
Contro: esborso dell'edicolante prima della vendita e recupero dei soldi in e/c settimanalmente o mensilmente (dipende dalla rivista a cui si è abbonati)
certo l'idea è corretta.il fatto è che se io faccio più abbonamenti ad una certa percentuale per rivendere è fiscalmente un illecito. proprio in questi giorni si sta parlando di abbonamento attivo che non è nient'altro di quanto dice lei m aimpostato male. l'unica problema è che deve essere trattata una percentuale di aggio alta...speriamo che i tempi siano maturi, perchè un simile metodo di commercializzazione gioverebbe a tutta la filiera editoriale.saluti
Posta un commento