Chi
avesse ancora dubbi sul fatto che il nostro mondo è cambiato ora deve solo
mettere assieme quello che ha sotto gli occhi per capire che lo scenario
editoriale di un tempo oramai appartiene al passato. Ricordo quando arrivarono
solo le prime voci dello sbarco della free- press a Milano ed il panico che
generarono.
Via Solferino a Milano
I danni li hanno fatti eccome, sulle nostre tasche, e la balla
pazzesca che è stata cavalcata per anni secondo cui avrebbe rappresentato una
qualche forma di educazione alla lettura del cittadino si è rivelata per quello
che era…una balla. Così come la surreale tesi secondo cui il lettore avrebbe
poi approfondito su giornali a pagamento. Chiude dopo 11 anni anche City. Dopo il
quotidiano free press de il Sole 24 ore ed il “corrierino tascabile” sempre
rcs, chiude anche City, con le sue varie edizioni nazionali. Massimo rispetto
per i lavoratori, ma tutto passa…noi…oggi..siamo ancora qua. Un po’ macilenti e
sicuramente con un magro portafoglio, ma ci siamo. Non un prodotto del
marketing o una cometa sostenuta con soldi
pubblici o con quelli che addirittura non esistono, ma la parte più pulita e solvente
dell’editoria italiana, quella che lavora 14 ore al giorno e che commuta ogni
giorno l’Informazione ma anche carta straccia in soldi freschi. Incredibilmente
dei vantati 1.746.00 lettori dalla testata free-press, nemmeno uno spenderà più
nemmeno cinquanta centesimi per comprare un giornale, così anche le nostre
rivendite soffriranno. Noi però la ”cura
dimagrante” sono più di dieci anni che la facciamo. Ma non è tutto qui. I geni
del marketing del Corriere della sera dopo un buco colossale di un miliardo di
euro con l’acquisto del gruppo editoriale spagnolo Recoletos, si sono trovati costretti a vendere i gioielli
di famiglia ovvero parte degli uffici di via Solferino. E’ così previsto una
sorta di smembramento del Corrieredella Sera e Gazzetta dello Sport a seguito della necessità di fare cassa. Sinceramente e personalmente non vedo così tragico il
dover spostare determinate persone in un altro luogo lavorativo per necessità
così stringenti. Teniamo presente che andrebbero in Via Rizzoli nella sede
M-Dis a 200 metri
dalla metropolitana…Certamente pranzare in Brera è molto più allettante ma lo è
anche avere uno stipendio tutti i mesi. Altrettanto incomprensibili sono le critiche
alla tecnologie ed al ”giornale bionico”, ma forse è solo un gergo che in casa
Solferino si capisce, il resto del mondo avrà delle difficoltà a capire.
Fatto
strano…non collegato…ma degno di nota è che proprio con il primo di gennaio
l’edicola più vicina alla sede di via Solferino ha chiuso definitivamente. In
una maniera molto drammatica per il mondo editoriale non tanto per il gestore
dell’attività. Semplicemente ha deciso che economicamente non conveniva più
dedicare il proprio negozio alla vendita del prodotto editoriale. Basso
ricarico, poche vendite, molti problemi con le agenzie di distribuzione. Così’
ha rinunciato ai giornali per diventare 100% cartoleria. Non vi sto parlando di
une edicoletta di provincia o sul cucuzzolo della montagna ma di una in una zona tra le più ambite di Milano, la stessa
che non vogliono mollare i giornalisti del Corriere.
Tutto sta
cambiando ma noi siamo sempre qua e anche questa
volta faremo da spettatori a chi ancora di editoria ha sempre voluto capire
poco.
4 commenti:
Bell'articolo, grazie sei uno dei pochi sindacalisti che ha il coraggio a volte di dire le cose come stanno. Ma dirle e basta vale a ben poco, bisogna creare vero disagio per farsi ascoltare, in questi giorni ne abbiamo parecchi esempi. Perchè voi sindacati non trovate il coraggio di creare gruppi che vadano a bloccare le vie più importanti della distribuzione ?
Basta fare i burocrati i sindacati hanno ottenuto i migliori risultati quando facevano la lotta vera in strada.
Come chiaramente indicato i commenti non firmati verranno cancellati
Posta un commento