28 gennaio 2012

Il Corriere della sera fa le valige

Chi avesse ancora dubbi sul fatto che il nostro mondo è cambiato ora deve solo mettere assieme quello che ha sotto gli occhi per capire che lo scenario editoriale di un tempo oramai appartiene al passato. Ricordo quando arrivarono solo le prime voci dello sbarco della free- press a Milano ed il panico che generarono.
Via Solferino a Milano

 I danni li hanno fatti eccome, sulle nostre tasche, e la balla pazzesca che è stata cavalcata per anni secondo cui avrebbe rappresentato una qualche forma di educazione alla lettura del cittadino si è rivelata per quello che era…una balla. Così come la surreale tesi secondo cui il lettore avrebbe poi approfondito su giornali a pagamento. Chiude dopo 11 anni anche City. Dopo il quotidiano free press de il Sole 24 ore ed il “corrierino tascabile” sempre rcs, chiude anche City, con le sue varie edizioni nazionali. Massimo rispetto per i lavoratori, ma tutto passa…noi…oggi..siamo ancora qua. Un po’ macilenti e sicuramente con un magro portafoglio, ma ci siamo. Non un prodotto del marketing o una cometa  sostenuta con soldi pubblici o con quelli che addirittura non esistono, ma la parte più pulita e solvente dell’editoria italiana, quella che lavora 14 ore al giorno e che commuta ogni giorno l’Informazione ma anche carta straccia in soldi freschi. Incredibilmente dei vantati 1.746.00 lettori dalla testata free-press, nemmeno uno spenderà più nemmeno cinquanta centesimi per comprare un giornale, così anche le nostre rivendite soffriranno. Noi  però la ”cura dimagrante” sono più di dieci anni che la facciamo. Ma non è tutto qui. I geni del marketing del Corriere della sera dopo un buco colossale di un miliardo di euro con l’acquisto del gruppo editoriale spagnolo Recoletos,  si sono trovati costretti a vendere i gioielli di famiglia ovvero parte degli uffici di via Solferino. E’ così previsto una sorta di   smembramento del Corrieredella Sera e Gazzetta dello Sport a seguito della necessità di fare cassa. Sinceramente  e personalmente non vedo così tragico il dover spostare determinate persone in un altro luogo lavorativo per necessità così stringenti. Teniamo presente che andrebbero in Via Rizzoli nella sede M-Dis a 200 metri dalla metropolitana…Certamente pranzare in Brera è molto più allettante ma lo è anche avere uno stipendio tutti i mesi. Altrettanto incomprensibili sono le critiche alla tecnologie ed al ”giornale bionico”, ma forse è solo un gergo che in casa Solferino si capisce, il resto del mondo avrà delle difficoltà a capire.
Fatto strano…non collegato…ma degno di nota è che proprio con il primo di gennaio l’edicola più vicina alla sede di via Solferino ha chiuso definitivamente. In una maniera molto drammatica per il mondo editoriale non tanto per il gestore dell’attività. Semplicemente ha deciso che economicamente non conveniva più dedicare il proprio negozio alla vendita del prodotto editoriale. Basso ricarico, poche vendite, molti problemi con le agenzie di distribuzione. Così’ ha rinunciato ai giornali per diventare 100% cartoleria. Non vi sto parlando di une edicoletta di provincia o sul cucuzzolo della montagna ma di una in una  zona tra le più ambite di Milano, la stessa che non vogliono mollare i giornalisti del Corriere.

Tutto sta cambiando ma noi siamo sempre qua e anche questa volta faremo da spettatori a chi ancora di editoria ha sempre voluto capire poco.

4 commenti:

Ciao Dino ha detto...

Bell'articolo, grazie sei uno dei pochi sindacalisti che ha il coraggio a volte di dire le cose come stanno. Ma dirle e basta vale a ben poco, bisogna creare vero disagio per farsi ascoltare, in questi giorni ne abbiamo parecchi esempi. Perchè voi sindacati non trovate il coraggio di creare gruppi che vadano a bloccare le vie più importanti della distribuzione ?
Basta fare i burocrati i sindacati hanno ottenuto i migliori risultati quando facevano la lotta vera in strada.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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snagservizi@gmail.com ha detto...

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