04 gennaio 2013

A.T.M. dimentica utenti e rete di vendita?

Molti cittadini se ne stanno accorgendo e anche la stessa A.T.M.. Sempre di più sono i punti vendita che rifiutano la vendita dei documenti di viaggio

Sempre più punti vendita rifiutano ciò che un tempo era un’ opportunità di guadagno “accessoria”, ma importante, per la rete di vendita. In molti casi la vendita dei biglietti si traduce in un costo. 
L’aumento del biglietto ha portato l’utenza, giustamente, a preferire gli abbonamenti, quindi non c’è stato alcun rientro economico dall’ aumento delle tariffe.



 Il problema però sono i costi che il rivenditore deve sostenere per vendere i biglietti che in molti casi si traduce in un azzeramento degli aggi.
A.T.M. ha perseguito una politica dei tagli a  discapito dell’utenza. Negli ultimi anni la rete di vendita ha sostenuto finanziariamente l’abbattimento dei costi di A.T.M. ma oggi non è più in grado di farlo. Risultato? Le zone più svantaggiate, quelle cioè che avevano più bisogno di altre dell’importante servizio hanno cessato la vendita dei documenti di viaggio., così però come anche molte altre zone di pregio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

1 parte: salve sono Davide un edicolante di Milano, voglio parlare di atm e in generale di tutto quello che sta accadendo in Italia.
Purtroppo la crisi che sta passando in Italia e in tutto il mondo è molto grave è probabilmente nei prossimi mesi sarà anche peggio e non ci sarà una ripresa, chi crede che prima poi ci sarà la ripresa economica, vuol dire che ancora crede alle favole.
Sempre stato che i ricchi vogliono essere ricchi e i poveri sono sempre più poveri.
Detto questo, parlando atm volevo dire che il guadagno sempre stato del 3% sui biglietti, perfortuna almeno su Areac il guadagno del 5%, il fatto che sempre più edicole bar e tabacchi, decidono di non comprare più biglietti o comprare poco, dovuto al fatto oltre che guadagno e poco, che le tasse da pagare sono molto alte.
Io ad esempio ho sempre biglietti, non mi mancano mai, anche se so che si guadagna poco, ma l'ho fatto visto che con le riviste e giornali le vendite sono sempre più basse visto che la tecnologia avanza con il computer e internet.
Ma io ad esempio la spazzatura nel 2011 pagavo 80 euro e nel 2012 mi aumentato a 300 euro, con un aumento di quasi il 300%, lo spazio pubblico ho avuto un aumento del 30% da pagare nel 2012 rispetto al 2011.
Per questo molte edicole, bar e tabacchi avendo avuto di tasse da pagare e il lavoro diminuito, per cercare di risparmiare soldi hanno dovuto diminuire le vendite dei biglietti o non vendere più biglietti.
Il problema principale sono le tasse e non atm
Atm sempre stato il guadagno del 3%, se si riescono trovare altre soluzioni sarebbe fantastico, ma credo non succederà mai, ora vi spiego il perchè nella seconda parte.

Anonimo ha detto...

2 parte: vediamo i costi dei biglietti
pacco dei biglietti da 1,50 euro da 100 pezzi
un rivenditore gli costa 145,50 euro
pacco settimanali 2x6 da 8,40 euro da 50 pezzi
un rivenditore gli costa 407,40 euro
pacco giornalieri da 4,50 euro da 50 pezzi
un rivenditore gli costa 218,25 euro
pacco di Carnet da 13,80 euro da 50 pezzi
un rivenditore gli costa 669,30 euro

questi sono i prezzi dei biglietti, faccio vedere il costo, per il fatto che fino al 2011 chi mi portava i biglietti dell'atm, era una persona molto brava, nella quale mi diceva molte cose anteprima,
una cosa mi ha spiegato che al 100% succederà,
nel 2015 potrebbe essere anche prima o dopo, i biglietti non ci saranno più, ad eccezione del biglietto singolo da 1,50 euro, ma giornaliero, settimane, carnet e il resto saranno utilizzati con la tessera ricaricami,
questa cosa lo fanno perchè il costo della carte troppo alta e passando tutto con queste tessere, Atm risparmia soldi, anche per questo che gli abbonamenti mensili non hanno subito aumento di prezzo, rispetto ai biglietti.
Questo cosa significa, che la tecnologia avanza, anche atm cerca di adeguarsi, ma con le tessere ricaricami un rivenditore non deve più pagare i biglietti per averli, ma solo quello che vende nelle tessere ricaricami.
Per questo prima ho fatto vedere una tabella, per vedere dove si può risparmiare.
Soltanto il biglietto singolo da 1,50 euro saranno venduti.
Riepilogando quanto paga un rivenditore prendendo 50 pezzi di
Giornaliero 218,25 euro
Settimanle 407,40 euro
Carnet 669,30 euro
totale 1294 euro
questo quello che paga un rivenditore.
Se dal 2015 o quando dovrà succedere che i biglietti non ci sono più ad eccezione di quello singolo, vuol dire che se uno lo vuole avere un carnet deve usare la tessera Ricaricami, nella quale un venditore paga in base a quello che vende, risparmiando tanti soldi rispetto a prima.
Esempio ricarico 10 Carnet con ricaricami.
sarebbe al rivenditore 138,86 euro
non si preocupa più se gli rimangono dei biglietti che già pagato.
Per il resto con Atm difficile la situazione, visto che il guadagno è poco, ma se le tasse aumentano, sarà sempre più dura per tutti.

snagservizi@gmail.com ha detto...

Grazie innanzitutto Davide per il commento particolareggiato che hai voluto lasciarci. Condivido buona parte di quanto hai scritto ed hai descritto un processo nato alcuni anni fa e che ogni mese si concretizza di più. Ricordi ( consentimi di darti del tu) quando sono nate le “edicole light”? Tutto è incominciato in quel periodo. Un processo inesorabile che alla fine riduce il tutto ad un flusso di dati eliminando gestione di carta trasporti ecc…Il problema non è tanto il futuro ma quello che c’è nel mezzo. Gli esercenti di metropolitana per esempio che avranno l’anno prossimo il rinnovo degli affitti…devono accettarlo senza sapere quanto dovrà ricavare il proprio pdv nei prossimi anni ( vedi abbonamenti con bancomat/sito/totem)? E’ corretto che un rivenditore dopo che gli è stata tolta la dotazione fiduciaria e che gli è stata posticipata la consegna dei documenti di viaggio da settimanale a quindicinale debba raddoppiare i suoi acquisti solo per fare un servizio alla clientela? Tutto questo in attesa di una meta che si vedrà nei prossimi anni?
Il grande dubbio è l’esclusione dei punti di vendita da questa strategia che sta portando danni ai vari soggetti coinvolti , utenza compresa che non riesce a trovare i biglietti in edicola ma anche nei bar e tabacchi ma che individua però nell’ esercente la causa del disservizio.

Saluti e grazie
p.s. ci auguriamo di poter dare nel 2013 delle buone notizie in tema COSAP.....