12 marzo 2011

Caro cliente ma lo sai che......

 Il cliente non lo sa. L’edicola per lui  è un misterioso manufatto che sorge nel tessuto cittadino dato per scontato. Il cliente sa che c’è, che ci deve essere e che deve soddisfarlo, in qualsiasi cosa.
Il cliente si sorprenderà se il primo maggio o a ferragosto (al pomeriggio ) la rivendita sarà chiusa.. L’edicolante deve esistere e non è necessario chiedersi cosa c’è dietro il suo quotidiano.

Circolare inviata a Press.Di. e al D.L. M.D.M.
 


 Come si fa a spiegare al cliente che le tirature sono basse perché la Mondadori preferisce gestire il rischio dell’invenduto piuttosto che assumersi il rischio del reso? Troppo lungo e difficile anche se dovrebbero conoscere certi meccanismi. La resa è il costo più alto e da circa due anni dopo aver fatto un test sul alcune piazze quello che è definito “Progetto Ulisse”, è realtà in ogni piazza d’Italia. Per fortuna riguarda un panel limitato di pubblicazioni ma quella è la tendenza. Stampare poco, andare sul venduto, meno resa. Risultato il cliente va in giro a cercare per edicole le copie, se le trova; fenomeno definito in passato come “effetto alone”. L’edicolante non vende e diventa più povero, come le agenzie, perché non ha merce da vendere.
 La tendenza è oramai comune su moltissimi prodotti, il problema maggiore è che la richiesta di prodotto c’è ma….Ulisse ha ancora un lungo viaggio da fare prima di capire quello che sta accadendo.


“ Buongiorno mi da Vanity Fair?Mi spiace finito ne ho ricevute poche copie….! e il cliente:” Ma perché non ne ordina di più?. Breve scenetta che può essere clonata in qualsiasi parte d’Italia, che calza a pennello con il prodotto editoriale Mondadori.

3 commenti:

Edicola Augusti ha detto...

Con Inforiv tutto questo dovrebbe sparire, ma sottolineo dovrebbe

Anonimo ha detto...

Perchè, Vanity Fair è Mondadori????

snagservizi@gmail.com ha detto...

Sorry! Condè Nast!Altri appunti sul testo e sul "Progetto Ulisse"? Saluti