15 ottobre 2012

Le nuove "non proposte" di F.I.E.G.

Dopo decenni in cui tutti gli editori si sono dedicati a sottrarre le nostre vendite dirette, in maniera parassitaria,  attraverso forme di abbonamento a costi irrisori  , ora ricercano la rete di vendita e vogliono ancora lucrare sul lavoro degli altri.

Non perché sono in cerca di nuovi modelli di business, ma perché le offerte fatte al cliente e le spedizioni postali venivano sostenute dai finanziamenti pubblici e da forme di creatività editoriali non più percorribili.

Nonostante tutto questo aiuto da parte dello Stato, attraverso il denaro pubblico, l’Italia può vantare numeri ridicoli in termini di abbonamenti diretti, nonostante il prodotto venga offerto al lettore con una media di sconto dal 50% al 80% sul reale prezzo di copertina. Il deprezzamento del valore del proprio prodotto è stato così anche azzerato dallo stesso editore che “nulla” può oramai dare al proprio lettore per spingerlo all’abbonamento.

 Formule quali: “la tua rivista o il tuo quotidiano sul tuo zerbino con l’80% di sconto rispetto all’edicola …” accompagnato dalla certezza di avere la sostituzione del prodotto o parecchi mesi aggiuntivi in regalo qualora il prodotto non giunga…sullo zerbino, il tutto sempre reso più attraente da seducenti regali quali trolley , orologi ecc…dopo 20 anni hanno dimostrato tutta la loro pochezza.

L'Editore oggi non ha più nulla da offrire e ancora da la colpa agli altri. Non si chiedono perchè gli italiani non leggano, anzi si inventano leggendari indici di lettura per sostenere le proprie deficienze e giustificare tariffe pubblicitarie non congrue, preferendo dare agli italiani degli ignoranti perchè non comprano il loro magnifico prodotto.

Colpa delle poste? Degli italiani che non leggono?  Il fatto è che ora gli editori, in mutande, ci vogliono restituire, forse, parte dei clienti che ci hanno tolto con un aggio più basso e senza possibilità di sviluppo o di un piano strategico che possa evitare errori noti. Molto più probabile è che ci vogliano coinvolgere attivamente nel reperire nuovi abbonati...ovviamente senza pagarci.

Nuovamente F.I.E.G. si erge a capofila di un meccanismo che sta implodendo e che ci ha ingessato in anni di immobilismo,  con l'arroganza di chi ha capito che siamo il settore più pulito, solvente e finanziariamente stabile dell'editoria italiana e che quindi solo da noi può reperire risorse senza dare nulla in cambio. Non vuole creare vuole "sottrarre".



2 commenti:

domenico ha detto...

ora gli editori, in mutande, ci vogliono restituire...
Non sembra che la FIEG voglia portare i suoi abbonati in edicola ma, forseè al contrario ! Cerca di avere i clienti dell'edicola in abbonamento.
Per noi non c'è nessun guadagno.Anzi si deve lavorare di più.

snagservizi@gmail.com ha detto...

Confermo. I numeri sugli abbonamenti passivi sono bassissimi, considerando che dovrebbero essere polverizzati su un grande numero di pdv. L'abbonamento "attivo" è ciò che interessa agli editori ed è li che sta il siluro.