02 gennaio 2014

C' è qualcosa di innovativo nell'aria?No!

Una veloce illustrazione su ciò che l’editoria italiana è  riusciti a proporre di innovativo nel 2013 per incrementare le attività di vendita di quotidiani e periodici.
Dopo aver accantonato l'utilizzo di un POS nell'area del distributore locale Parravicini, per gli abbonamenti in edicola di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport (ma che, in teoria, presupponeva un ampio sviluppo su altri prodotti del medesimo gruppo) si apre forse una nuova era. Nasce Edicoliamo. Una piattaforma web per raccogliere abbonati in edicola che, contrariamente al primo caso, non necessita di un POS ma solo di una connessione internet. 

Il primo esempio, che non per nulla si chiamava prima card, ha avuto una penetrazione del 100% sugli edicolanti ( fortemente incentivati sui costi di telefonia) ma i risultati sono stati talmente esaltanti che non si sa più nulla da lungo tempo. L’operazione sembra fallita ma nulla si sa…Il secondo, edicoliamo, sembra che non piaccia agli edicolanti, ha avuto scarsa penetrazione ed è stato promosso dai realizzatori con poca verve.
 Diciamo che con edicola italiana gli Editori sono stati molto più convincenti. Qualcosa che qualcosa non è andato per il verso giusto e  magari necessario cambiare ricetta, ma tutto tace da mesi. L’analogo progetto per abbonamenti in edicola del quotidiano “La Stampa”, stando a quanto dicono gli stessi editori sta avendo un gran successo ma…se di “gallina dalle uova d’oro” si tratta, non capisco perché venga  tenuta così nascosta.

Abbiamo assistito nel 2013, ad altre attività nate sempre in casa Mondadori, un sistema di videonoleggio in edicola che ripercorre in maniera identica ma senza alcun investimento un altro prodotto, “Movie Take Away” anche se sembra che nessuno dei due stia producendo numeri interessanti. Forse è tardi parlare di videonoleggio? Forse c’è qualcosa di più interessante per gli utenti???

Ultima novità da parte di Mondadori è rivolta alla vendita di libri. Un angolo attenzionale  dedicato ad un certo tipo di lettura. Interessante, d’altra parte fa parte del nostro bagaglio culturale, ma oggi ci vuole molto di più. Non basta avere dieci venti titoli in esposizione per essere appetibili, ne abbiamo bisogno milioni e li dobbiamo avere in edicola in massimo 24 ore! Siete capaci? Altrimenti non state nemmeno a pensarci che lo faranno altri.

Grandioso è stato il lancio CONDE’ NAST di alcuni mesi fa. Un grande battage pubblicitario, un mini sito dedicato, un’ applicazione dedicata (incredibile!), miglia di copie regalate con un simpatico shopper, miglia di buoni inviati e distribuiti in ogni luogo….poi il nulla. Sicuramente è stato raggiunto l’obbiettivo ma sicuramente non è stato far vendere di più e portare nuova clientela in edicola come è stato tanto pomposamente annunciato. 
Ho capito. L’ennesima iniziativa per regalare migliaia di copie per far credere ad un nuovo boom diffusionale dei soliti mensili. Ancora qualcuno ci crede? Anche in questo caso le tecnologie sembrano non servire, l’applicazione per smartphone è nata morta l’abbiamo scaricata forse in dieci. Enorme delusione, se non avessimo le spalle robuste..

La grande novità del 2013 è stato lo sviluppo di un nuovo programma nato in casa “info-sistemi” che ripercorre le logiche di i-geriv di DPE. Un programma slegato da tutto ciò che avrebbe potuto armonizzare diffusione, vendite, resi ecc…sostanzialmente una sconfitta enorme per FIEG e per tutto il comparto editoriale e una grande vittoria per i padroncini monopolisti sul territorio.

Abbiamo poi le edicole sponsorizzate del Corriere della Sera in perfetto stile anni’80. Area attenzionale mescolata con enne editori, cappello brandizzato, rilevamenti telefonici….telefonici??? Ha fatto scuola anche il rilancio di “Gioia”. Organizzato come facevano quando ero piccolo (tanti tanti anni fa...). Il rivenditore è stato pagato per tenere in evidenza la testata che, notoriamente, ha dei numeri  molto tristi.
E poi….e poi…non mi viene in mente nient’altro, ma forse in altre zone d’Italia si starà facendo molto di più .
 Forse il mondo editoriale non si è ancora accorto di quanto sta accadendo, il fatto è che si muovono a tentoni e senza crederci, spolverando strategie che vengono poi abbandonate di colpo e senza coinvolgere i vari player. Troppa gente in pensione o che la sta aspettando, forse è questo il problema.
Direi un cattivo 2013 rispetto invece all’ impegno e alle risorse che vengono  dirottate sul web, ma  sul futuro dell’editoria è già stata chiara la stessa F.I.E.G.

Prospettive per il 2014? Ottime se impareremo a stare in piedi come commercianti e non più solo come edicolanti.

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