Ho letto con attenzione la circolare del Distributore locale
Parravicini con oggetto “presentazione
prodotti extraeditoriali” ( riportata in fondo) e mi preme dare un parere in merito.
Si sta parlando di prodotti extraeditoriali, per cui un
mercato libero dove si è svincolati da sistemi di pagamento rigidi, aggi fissi
e condizioni imposte.
Dalla circolare emergono tutti limiti e gli errori a cui
ci hanno abituato i distributori locali e in cui è possibile essere coinvolti.
E’ evidente dalla stessa impostazione della circolare che i
distributori non sanno gestire un libero commercio inserendo regole che non
appartengono alla libera imprenditoria per sostenere le proprie necessità, non
le nostre.
Avere un monopolio distributivo è un discorso, promuovere e vendere un
prodotto reperibile sul mercato da diversi grossisti è…molto diverso.
Entrare nel merito di ogni aspetto della circolare, vista la
sua impostazione, risulterebbe inappropriato. La circolare è un auto candidatura
ad escludersi da un rapporto commerciale con il rivenditore.
Mi limiterei a
dire che l’Accordo Nazionale prevede che l’ Estratto conto debba contenere solo:” …
il valore delle copie fornite nei giorni del periodo di riferimento e lo
scomputo dell’equivalente delle copie invendute e documentate come rese,
riferite agli stessi giorni del periodo corrispondente di fornitura”, non
altro! Mischiare aspetti diversi è un danno
per l’impresa.
Vorrei però fare un discorso commerciale e imprenditoriale.
Il distributore deve fare il suo lavoro e solo la rete di vendita e noi,
sappiamo se lo fa bene o male.
Ci sono le premesse perché possa essere un buon
fornitore di prodotti extraeditoriale? I prezzi dei suoi prodotti sono
concorrenziali? Avete contattato altri fornitori e considerato altre modalità
di pagamento? Ci interessa avere, come Parravicini dichiara, un distributore
unico per i giornali e i prodotti extraeditoriali o è solo un suo dichiarato
desiderio e una sua necessità economica? Nel caso dei giornali il distributore
ha il monopolio e non è il mercato che giudica se il servizio è buono o cattivo,
ma solo il mandato editoriale.
Quando si parla di prodotto extraeditoriale le
regole sono diverse, sono quelle della libera imprenditoria.
2 commenti:
Condivido e sottoscrivo
Carbone Domenico
Mi sono ricreduto sul fatto dei Dl. Credo debbano fare bene i distributori di quotidiani e periodici.
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