R.C.S., il mensile Max e la Gazzetta dello Sport, sanno come tenersi vicini più di 30.000 punti vendita. La ricetta non è nuova. Utilizzata da anni con un fine ben preciso e dai risultati sorprendenti.
Max aumenta improvvisamente la diffusione...
W allora il prodotto non editoriale che soppianterà gli spazi occupati dalla gazzetta dello Sport, da Max e da coloro che non hanno bisogno della rete commerciale. Meglio un frigorifero da banco della Coca-Cola, come sta accadendo in Piemonte, Sardegna, Val d’Aosta e nel Trentino. Perché occupare spazio per delle bare? Non stanno producendo reddito e non vogliono che producano reddito attraverso noi. Diventiamo sempre più commercianti ed imprenditori, perché il mondo editoriale ci ha dimenticato da tempo e non ha alcuna intenzione di rivalutare la funzione di vendita del prodotto. Attende solo di poter soppiantare il vecchio con il nuovo.
Riportiamo quanto inviato ad R.C.S. in data 17 aprile coinvolgendo le rivendite di Milano sull’ennesima scellerata promozione.
Spett. RCS MEDIA GROUP spa
alla cortese attenzione del dott. Lelio Alfonso
Gent. Dott. Andrea Rossi
Direttore Responsabile “MAX”
e p.c. Spett. SNAG Nazionale
A tutti i rivenditori di Milano e Provincia
aderenti allo Snag Confcommercio
In riferimento alla promozione di mercoledì 11 aprile che ha visto l’abbinamento “Max/Gazzetta dello sport” teniamo a fare alcune considerazioni.
L’operazione è stata vista in maniera assolutamente negativa dal rivenditore in quanto sfacciatamente in opposizione ai modelli commerciali usuali ed in ogni caso perché scorretti nei confronti della rete commerciale.
Il guadagno dell’operazione per il rivenditore non c’è stato. La rete commerciale non vive di pubblicità. L’abbonamento riportato all’interno del mensile con la sconcertante proposta di sconto al cliente del 72% ha generato un ulteriore drenaggio di clientela per l’edicolante. Per la rete di vendita promuovere il vostro prodotto è controproducente.
Il dover mantenere la testata “Max” più di 30 giorni presso il punto vendita anticipandone l’importo con la certezza di non avere possibilità di vendite se non in numero risibile nell’arco del tempo, accresce ulteriormente il divario creato nei confronti della pubblicazione.
Risulta per noi evidente che la vostra Casa Editrice ha saputo dimostrare la sua solidità finanziaria con il paradossale sconto praticato nei confronti dell’abbonato, oltreché dalle migliaia di copie regalate, e che per raggiungere i clienti, non avete bisogno ne desiderate il supporto della rete commerciale.
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