Milano
e provincia hanno dato quindi inizio alle consultazioni con i Distributori locali per
quanto concerne l’applicazione dell’art 39 nelle varie zone distributive.
Il
messaggio è chiaro come da indicazioni Nazionali:” applicazione dell’art.39”. Senza
affrontare accordi di piazza limitativi e controproducenti. L’edicolante deve
sapere che ha dei diritti dettati dalla legge e dei doveri nei confronti della
parità di trattamento e soprattutto della propria attività. Ci saranno magari i rivenditori
che avranno necessità di rendere ed altri che sentiranno il bisogno di
acquistare. L’unica certezza è che la professionalità farà la differenza sia per
il rivenditore come per il distributore locale.Logiche di mercato entrano nel nostro settore, anche se in forma blanda. Nulla quindi che possa limitare
l’art 39 se non la professionalità dei soggetti coinvolti.
Si
tenga inoltre presente che la recente disdetta da parte di N.D.M.,accompagnata
anche da A.Na.Dis, associazioni di distributori locali, gettano ulteriori
importanti interrogativi sulla natura stessa del nostro Accordo Nazionale. Ha ancora
senso parlare di aspetti quali il conto deposito o la Commissione Ferie o la
stessa permanenza del prodotto ora che siamo in un campo dove l’editore ha la
necessità di blandirci per poter essere esposto o venduto? Tutto è cambiato,
tanto più che i distributori locali non sono più soggetti coinvolti dall’Accordo.
Li vogliamo tra di noi? Cosa dovremmo dare per poter fare un accordo che li
coinvolga?Anzi…abbiamo ancora qualcosa da dare?
Io direi niente, lasciamo che il mercato
faccia il suo corso e parliamo di accordo commerciale e basta.
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