I chioschi di Milano, ma
anche delle grandi città in generale, presentano caratteristiche simili.
Sono strutturati per
commercializzare un numero limitato di titoli e in grande quantità. Per questo hanno
dimensioni ridotte e sono negli angoli più strategici della città e di maggior
affluenza, per poter venire direttamente incontro al lettore.
“l’edicola” è una struttura
nata non per offrire “prodotti” al consumatore ma per agevolare le necessità informative
del cittadino.
Tutto è iniziato a cambiare
già con gli anni ’90 quando invece di vendere “tanto di pochi titoli”, il mondo
editoriale e distributivo ha iniziato a sentire la necessità, per mille motivi, di entrate
pubblicitarie e non più di vendita, pertanto necessitava di una maggiore
diffusione di prodotti destinati a target specifici.
Più testate e maggiori
quantitativi destinati alla medesima struttura. Sono quindi aumentate le necessità
espositive.
Di fronte alla difficoltà
oggettiva dovuta al collocamento del chiosco sul territorio comunale( ogni Amministrazione ha pesanti vincoli), l’edicolante
ha dovuto arrangiarsi con espositori banchi e banchetti di varia foggia e
natura. Da ciò ne è derivato un continuo arrangiarsi di fronte alla necessità
di dover ricevere un costante flusso di prodotti editoriali (ricordiamo che le
rivendite esclusive hanno obblighi normativi che impongono il dover mettere in
vendita ogni prodotto immesso in distribuzione…), non assorbiti dal mercato,
con le relative necessità espositive.
Oggi i chioschi hanno perso
capacità imprenditoriale a seguito dei vari lacci e lacciuoli che strangolano la rete edicole, capacità di spesa
conseguente al calo dei fatturati e impossibilità, per costi e struttura, ad
ampliare i propri manufatti. Tutto questo in un momento in cui non è previsto
alcun rilancio della carta stampata ma in cui addirittura viene incentivato il
passaggio dall’ editoria tradizionale a quella elettronica.
Investire pertanto in
strutture destinate alla vendita di un solo prodotto, che necessariamente continuerà
a calare, e che tenga conto solo in maniera marginale di altre opportunità, risulta
oggi una scelta molto azzardata considerando il costo di tali manufatti e le
possibilità di ritorno dall’investimento. Chi oggi cambia chiosco per vendere giornali...è semplicemente coraggioso!!!
Un chiosco impostato per
venire incontro al lettore di 30/40 anni fa, che non consente la possibilità di
affrontare un consumatore profondamente mutato rispetto al passato, è un
ulteriore vincolo ad un settore che recepisce la grande responsabilità sociale
dovuta alla vendita e promozione di stampa e cultura, ma che non deve subirne
il peso senza poter fare impresa.
1 commento:
Oggi i chioschi hanno perso capacità imprenditoriale
CONDIVIDO
Il problema è che le cose peggioreranno con il passare del tempo.
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