In questo momento alcuni
distributori locali di quotidiani e periodici stanno testando sulla rete di vendita una serie di servizi. Dalla lavanderia ed il ritiro delle scarpe rotte agli abbonamenti in edicola....la crisi è del settore non solo degli edicolanti.
Fermo restando che è evidente che
il rivenditore, su aspetti di carattere tipicamente commerciale, è in grado di
decidere se un' offerta sia vantaggiosa o meno, facciamo presente che è
necessario in molti casi approfondire prima dei punti fondamentali.
Primo fra tutti è, in caso di
occupazione di suolo pubblico, sciogliere il nodo “autorizzazioni comunali”.
Alcuni edicolanti presumono, sbagliando, che ciò che è sotto la propria tenda o
tettoia, non necessità di autorizzazioni…sbagliato! Tutto ciò che appoggia a terra necessita di regolare autorizzazione, pertanto bisogna valutare con
attenzione eventuali offerte di
espositori. Stesso discorso vale per le edicole di metropolitana, anche se il permesso va codificato con A.T.M. Quanto si pagherà e se si pagherà
qualcosa come COSAP è un discorso diverso, l’importante è che ci sia una
regolare concessione.
Altro argomento importante è la partita I.V.A. Per poter
commercializzare prodotti diversi da quello editoriale è necessario avere
partita I.V.A. così come per poter ricevere compensi per prestazioni di
servizio di varia natura. L’edicolante dovrà quindi fare una regolare fattura
per poter recepire compensi.
Senza entrare, per ora, nel
merito delle singole attività che vengono proposte al rivenditore, ricordiamo
che avete a disposizione gratuitamente
un legale, un fiscalista e dei professionisti per valutare i contratti che vi vengono
proposti pertanto vi invitiamo ad utilizzare tali servizi prima di accettare questo tipo di offerte.
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