06 marzo 2012

Il collo di bottiglia dell'editoria italiana...i distributori

Chiarissima è stata l’esposizione di quanto sta accadendo nella circolare dello S.N.A.G. Nazionale del 27 febbraio,  così come anche in quella dei colleghi di altre OO.SS., in merito alla liberalizzazione delle edicole, o più correttamente del procedimento di conversione del Decreto Legge n°1 del 24 gennaio 2012, e della vendita del prodotto quotidiano e periodico sul territorio nazionale.
Da quella comunicazione sono passati pochi giorni ma molti fatti sono accaduti. Un presidio a Roma da parte di alcuni rivenditori si è tenuto martedì 28 febbraio e tutti noi ringraziamo chi si è mobilitato. Nato attraverso i frequenti e ben noti strumenti offerti dai social network e sostenuto da tutte le organizzazioni sindacali, con l’esclusione della solita C.I.S.L.
La voce era comunque unica, il ripristino degli articoli ”scippati” improvvisamente e senza motivazione da parte di due improvvisati tecnici dell’editoria  Simona Vicari Pdl e Filippo Bubbico - Pd, che hanno ritenuto opportuno fare un regalo ai distributori locali e nazionali d’Italia oltreché a tutto il comparto editoriale, in modo da assicurare come da circolare dello S.N.A.G Nazionale, 35.000 bancomat sempre pronti attivi e disposti anche a fare debiti pur di sostenere ancora l’imminente declino dell’attuale sistema.
Le cose però si sono volte al meglio, in quanto grazie ad un sub-emendamento presentato in Commissione Industria è stata reintrodotta la facoltà per gli edicolanti di restituire in compensazione le pubblicazioni fornite dal distributore defalcandone il valore.

Ora tocca alla Camera….

La lobby dei distributori locali e degli editori si è quindi dimostrata nuovamente conservatrice e vecchia ed impreparata ad entrare sul mercato senza potersi ancorare all’unica certezza finanziaria che hanno, ovvero una rete dedicata e pressata a livello normativo totalmente a sostegno di un mondo oramai ingiustificato ed…insolvente senza i nostri soldi.

Per il mondo esterno, quello del normale cittadino che nemmeno immagina la natura del nostro lavoro, le novità emerse sono di poco conto, invece è arrivato il primo vero accenno di libertà d’impresa degli ultimi 60 anni per il settore dedicato alla vendita del prodotto editoriale.

In questi giorni si è assistito a deliranti castronerie di gente che dei giornali non sa nulla e forse nemmeno conosce quanto costano, visto che saranno abituati ad averli gratis o a leggerli, sempre gratis, su treno aerei o alberghi. Segnaliamo quest’ articolo dove si ripropone e si pontifica una vecchissima idea risalente a circa 30 anni fa definita ”edicola madre” ma che mai è potuta andare in porto per la mancata copertura finanziaria. Semplicemente nessuno sa che il prodotto editoriale viene ceduto con aggio fisso del 19% sul prezzo defiscalizzato (con alcune eccezioni minimali). Assistiamo quindi a teoriche soluzioni su argomenti complessi senza che nessuno voglia veramente anche solo conoscere il problema.


Oggi c’è un dato positivo che ci auguriamo venga confermato alla Camera. Nel prossimo futuro cambieranno quindi sostanziali aspetti del nostro rapporto con il mondo distributivo ed editoriale attraverso l’introduzione di un principio banale e comune in qualsiasi settore commerciale riportato nell’art 39 (lett.f)

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