Non certo grazie a questi imbarazzanti provvedimenti diventeremo imprenditori. Incredibile quanta ignoranza ci sia in un settore che rappresenta un enorme industria e che da lavoro a migliaia di famiglie.
Impressionante vedere che addirittura sembra sia un provvedimento appoggiato dalla F.I.E.G. il “sindacato” degli editori. Ecco perché l’editoria ( e parlo di vere vendite…) è al collasso.
Improvvisamente compaiono omini che propongono ricette inutili. Non saprei addirittura giudicarle neppure positive o negative. Nemmeno destabilizzanti o stimolanti. Semplicemente scialbe e di facciata. Bastava effettuare un indagine sul sistema o semplicemente chiedere all’edicolante sotto casa per aver un idea di possibili proiezioni di tale provvedimento. Esisterà quindi l’edicola madre? Farà da spinta per la vendita? Semplicemente ridicolo. Quanti punti non esclusivi ci sono a Milano dopo più di 10 anni dalla sperimentazione? Quante edicole pensano di poter generare a Milano come edicole Madre?
Più passa il tempo e più c’è voglia di vera liberalizzazione. Intanto lasciamo che l'ex direttore di “QN” si crogioli nel suo effimero successo, tenendoci forte per il prossimo enorme boom di vendita di prodotto editoriale delle “edicole figlie”.
"La Camera,
premesso che:
nella «direttiva Bolkestein» è prevista la liberalizzazione e la semplificazione della, vendita di quotidiani e di giornali, consentendo l'apertura tramite una semplice comunicazione e derogando alle norme sulle distanze e la popolazione servita, contenute nel decreto legislativo n. 170 del 2001;
le edicole sono il terminale di un sistema complesso che parte dalle case editrici, passa poi attraverso le varie catene che provvedono alla distribuzione e finisce poi per arrivare alle 38.000 edicole, sparse sull'intero territorio, e ai 4.000 punti di vendita non esclusivi;
la Federazione italiana editori giornali (FIEG) e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, hanno chiesto la ridefinizione delle norme sulla distribuzione nell'ambito più generale della riforma dell'editoria,
impegna il Governo
a modificare il decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 170 nel senso di consentire al titolare di autorizzazione per un punto vendita esclusivo di giornali e quotidiani e dei prodotti editoriali ad essi connessi e nell'ambito dell'area di localizzazione dell'edicola stessa la vendita tramite pubblici esercizi o esercizi commerciali da lui incaricati.
9/4940/108 Mazzuca, Marinello. "
nella «direttiva Bolkestein» è prevista la liberalizzazione e la semplificazione della, vendita di quotidiani e di giornali, consentendo l'apertura tramite una semplice comunicazione e derogando alle norme sulle distanze e la popolazione servita, contenute nel decreto legislativo n. 170 del 2001;
le edicole sono il terminale di un sistema complesso che parte dalle case editrici, passa poi attraverso le varie catene che provvedono alla distribuzione e finisce poi per arrivare alle 38.000 edicole, sparse sull'intero territorio, e ai 4.000 punti di vendita non esclusivi;
la Federazione italiana editori giornali (FIEG) e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, hanno chiesto la ridefinizione delle norme sulla distribuzione nell'ambito più generale della riforma dell'editoria,
impegna il Governo
a modificare il decreto legislativo 24 aprile 2001, n. 170 nel senso di consentire al titolare di autorizzazione per un punto vendita esclusivo di giornali e quotidiani e dei prodotti editoriali ad essi connessi e nell'ambito dell'area di localizzazione dell'edicola stessa la vendita tramite pubblici esercizi o esercizi commerciali da lui incaricati.
9/4940/108 Mazzuca, Marinello. "
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