Questi ultimi giorni hanno fatto emergere aspetti della categoria ritenuti sopiti, ed evidenziato criticità già conosciute e tipiche del nostro settore.
L'edicola è CULTURA
Prima di tutto un enorme ringraziamento a tutti i rivenditori che hanno dimostrato voglia, entusiasmo ed una grande volontà di “riscatto” nei confronti delle quotidiane vessazioni di un sistema. Un grande ringraziamento a coloro che si sono indaffarati nel contattare i vicini e anche ai rivenditori dei Comuni della Provincia di Milano che hanno deciso di aderire compatti alla protesta anche se per un solo giorno.
Sono emersi molti fattori critici nell’ operatività dell’ organizzazione dello sciopero, primo fra tutti la crisi economica che sta colpendo le rivendite.
Ha sorpreso inoltre che la maggior parte dei rivenditori non conoscessero quello che stava accadendo nonostante se ne parli da mesi e nonostante Azienda Edicola di novembre/dicembre ( e non solo) abbia dedicato più pagine sul tema.
Non ha stupito, perché è naturale, che siano emersi grossi dubbi e problemi per la gestione del prodotto in caso di sciopero. Effettivamente anche se l’edicola chiude il mondo editoriale prosegue. Escono quindi i quotidiani, i settimanali ed i mensili, ci sono gli addebiti dei conti depositi e le rese da fare... Non in secondo piano è il fatto che l’estratto conto settimanale si presenta con la sua cadenza periodica ed un giorno senza incasso, ed il pericolo dell’addebito della fornitura senza il reso è reale. Non dimentichiamo poi che, considerando che il sistema distributivo fa acqua da tutte le parti non è da escludere che “presunte consegne di prodotto” ad edicola chiusa si sarebbero potute verificare.
E’ anche vero che il diritto allo sciopero ed alla protesta deve riguardare anche noi. Ci va tutto bene? Direi di no. Oggi il problema è stato non solo spostato, ma posto sotto l'attenzione del Governo e di un tavolo tecnico che si riunirà il dieci di gennaio. Un primo grande risultato è stato quindi raggiunto, nonostante la partecipazione alla chiusura fosse un incognita per tutti ( primo sciopero nazionale).
Informiamo quindi i rivenditori di Milano e Provincia, che in questi giorni la categoria ha risposto molto meglio di quanto ci aspettassimo, e che vogliamo considerare questi giorni solo come l’aver scaldato i motori di una macchina ferma da troppo tempo, tanto più che qualche problema da affrontare a muso d’uro è già sul tavolo.
Buon Natale a tutti
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